"Un italiano in America" di Beppe Severgnini

Questo è solo l'inizio di quello che sarà un periodo abbastanza lungo e piuttosto faticoso, che tradotto significa tre esami da preparare ed una tesi da scrivere, aggiungere il corso di inglese che ho scelto di mia spontanea volontà perché era il caso e il corso di difesa personale/karate che mi lascia addosso una devastante, bellissima stanchezza (ed una schiena più dritta).

Tutto questo per dirvi che le letture future saranno poche e da "pre-sonno...zzzz... sonosveglia!! " , quindi possibilmente riposanti per il corpo e per lo spirito.

Ultimo libro letto: "Un italiano in America" di Beppe Severgnini.  Scovato al mercatino mi ha fatto subito simpatia, non mi ero mai approcciata alla letteratura di viaggio ed è stata una bella scoperta.

La foto è stata pescata spudoratamente dall'internet perché al momento il libro in questione è tra le mani di un certo baldo giovine.

Severgnini, moglie e figlio partono per un anno alla volta di Washington, ed il giornalista ci racconterà di questa nuova quotidianità fatta di americani dalla bolla prossemica incredibilmente ristretta, burocrazia ridicolmente semplice, di un popolo che crede fortemente in se' stesso e di come questo si rifletta nella lingua e nei modi di dire e di fare. 

Una cosa, tenete presente che è un libro del '97, e da qui al '97 ne è passata di acqua sotto i ponti, soprattutto sul piano tecnologico e questo è un aspetto fondamentale per tanti meccanismi che regolano e creano la vita quotidiana di una nazione, per cui sotto certi aspetti non è più ovviamente attuale.

E' davvero divertentissimo, ve lo berrete in un attimo e vi dispiacerà averlo già finito. Se vi capita sotto mano e avete bisogno di tirarvi un po' su con un lettura "liscia" ma interessante prendetelo.

Al momento sto rileggendo un libro che per me è veramente un balsamo per l'anima, ed è "Momo" di Michael Ende, di cui magari vi parlerò prossimamente.

Un saluto con manina incerta.